“ALLA BASE DI OGNI PROBLEMA ESISTENZIALE C’E’ MANCANZA DI AMORE E DI ACCETTAZIONE POSITIVA E INCONDIZIONATA ED E’ QUI CHE DEVE PARTIRE LA CURA” A. Lowen
A Willem Reich (1920) si deve l’introduzione di un nuovo modo di fare analisi, che comprendeva l’utilizzo di esercizi di respirazione e implicava il contatto fisico tra paziente e terapeuta. Reich lavorava molto sulla respirazione, portando il paziente a superare le difese che impedivano il libero fluire dell’energia.
Si deve a Reich l’approfondimento della genesi e della funzione delle contratture muscolari (blocchi) per impedire il movimento e che sono alla base di quella che egli chiamò “struttura caratteriale”. Con questo termine Reich intendeva il complesso sistema di blocchi psico corporei e di difese che si strutturano nel corpo determinandone l’aspetto, la motilità, i comportamenti e il modo di intendere e vivere la vita.
Allievo di Whilhelm, Alexander Lowen, il padre storico delle terapie centrate sul corpo ed il principio di Bioenergetica.
A tutti coloro che sentono la necessità di ascoltare il proprio corpo, serbatoio di vera saggezza.
Al ripristino della normale funzione organica, cioè la capacità dell’organismo di scaricare energia in eccesso.
A scaricare le tensioni muscolari, permettendo così di far affiorare alla coscienza le emozioni che hanno provocato blocchi e di restituire alla persona uno stato di naturale carica energetica.
Con un lavoro corporeo, attraverso l’espressione delle emozioni e il supporto di una elaborazione analitica, si ristabilisce l’equilibrio dell’unità corpo-mente e a recuperare l’energia dentro di noi.
• L’ANALISI BIOENERGETICA è un tecnica psicocorporea che si serve di tecniche respiratorie, di esercizi fisici, di posizioni e contatti corporei, associati a un’analisi psicologica del carattere.
E’ finalizzata a realizzare l’integrazione tra corpo e mente, per aiutare la persona a sciogliere i blocchi energetici e i meccanismi difensivi che si creano sia a livello fisico che psicoemotivo e che inibiscono il piacere e al gira di vivere.
L’attenzione è pertanto focalizzata sul problema psicologico e sulla espressione fisica, che si manifesta nell’aspetto corporeo, nella postura, negli atteggiamenti.
• CORAZZA MUSCOLARE/ CARATTERIALE: è formata da tutti quegli atteggiamenti sviluppati dall’individuo per bloccare il corso delle emozioni e delle sensazioni organiche.
L’ Energia si blocca in alcune parti del corpo che diventano sede di tensioni e conflitti emotivi.
Con il tempo la corazza si rivela un impedimento al raggiungimento della propria identità e di una vera creatività, perché lo stato cronico di contrazione muscolare aumenta l’indurimento del carattere, riducendo la comunicabilità, l’amore e la percezione del piacere di vivere.
Questa corazza si accentua di anno in anno per le tensioni che si accumulano, e non è facile riuscire a liberarsene, anzi, qualcuno non si accorge nemmeno di averla.
Essa limita l’emotività e la libera espressione dei sentimenti e impedisce il libero scorrere dell’energia vitale.
Il corpo diviene LA CHIAVE per penetrare in ciò che viene comunemente chiamato carattere.
Il carattere, non sarebbe altro che il modo di reagire alle situazioni della vita, che si è strutturato a partire dall’infanzia. Esso, quindi, rappresenta un meccanismo di protezione, la sintesi delle difese che un individuo oppone alle provocazioni del mondo.
Possiamo rappresentare l’organismo umano come una circonferenza con un centro e un NUCLEO.
Gli impulsi che hanno origine dal centro fluiscono verso l’esterno come onde ogni volta che l’organismo interagisce con l’ambiente. Allo stesso modo gli stimoli esterni colpiscono l’organismo che reagirà selettivamente ad essi.
In uno stato di salute e di equilibrio gli impulsi provenienti dal centro fluiscono verso il mondo esterno e gli eventi esterni raggiungono e toccano il cuore.
L’uomo si relaziona con il mondo immondo meccanico, ma con i sentimenti del cuore e l’unicità del suo essere individuale.
Quando però l’uomo diventa “corazzato”, l’armatura separa i sentimenti del nucleo dalle sensazioni periferiche, rompendo l’unità dell’organismo. La corazza è come un muro, per raggiungere l’unità bisognerebbe cercare di scavalcare continuamente questo muro.
• IL CONCETTO DI ENERGIA utilizzato in bioenergetica viene molto spesso travisato e confuso con altre interpretazioni provenienti da discipline orientali o new age a causa dell’omonimia del termine.
In analisi bioenergetica con il termine energia si intende l’insieme dei processi biochimici e metabolici che attraverso l’assunzione di cibo e ossigeno permettono ad un organo di vivere, muoversi, espandersi e contrarsi. Questa energia, che è alla base della vita, si manifesta nel movimento e nei processi di espansione e contrazione tipici di ogni essere vivente.
Pensiamo per esempio al battito del cuore o ai processi vitali dell’ameba.
Questo concetto può essere riportato anche nel descrivere la personalità di un individuo. La qualità di energia mobilitata e il modo di utilizzarla può dire molto sulla sua personalità e sul suo modo di relazionassi con il mondo. Per esempio una persona impulsiva esperirà aumenti improvvisi di eccitazione che sentirà il bisogno di scaricare immediatamente mentre una persona mostrerà un’attivazione ridotta.
L’aumento di questa energia è osservabile sia a livello corporeo, per esempio attraverso la mobilitazione delle masse muscolari o il flusso sanguigno, sia a livello psichico per esempio attraverso i meccanismi motivazionali e attentavi.
Centrale per comprendere cosa s’intende per energia secondo l’analisi bioenergetica, è il concetto di carica e scarica.
Ogni organismo, per funzionare, ha bisogno della capacità di caricare e scaricare secondo il principio psicofisiologico di omeostasi.
Attraverso il contatto tra i propri bisogni e le richieste dell’ambiente tutti gli organismi caricano e scaricano in un processo continuo. Quando c’è la possibilità di una piena e spontanea espressione di sé, la scarica di energia è fonte di piacere e soddisfazione. Nel rapporto sessuale, per esempio, c’è bisogno di raggiungere una carica iniziale prima di potersi abbandonare alla scarica.
Quando il diritto all’espressione di se viene inibito, ne consegue una limitazione della capacità di carica, di scarica o di entrambe, attraverso blocchi muscolari, capacità respiratoria ridotta e costrutti mentali disfunzionali.
Ne risulta che il corpo si abitua ad una bassa eccitabilità (bassa energia), come nel caso dei pazienti depressi o scarichi, o a un livello di energia alto, ma impossibile da scaricare, come nei pazienti con tratto masochista.